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In questo articolo cercheremo di far luce sugli Open Badge, gli attestati digitali utilizzati a livello internazionale per certificare competenze e risultati che in questi ultimi anni stanno vivendo un periodo di grande diffusione anche all'interno del nostro paese.
Origini e sviluppo
Per comprendere il percorso che ha portato allo sviluppo del concetto di badge digitale e alla definizione dello standard Open Badge è necessario partire dall'oggetto fisico da cui deriva questa evoluzione: il badge fisico tradizionale, utilizzato per molti anni da varie organizzazioni come l'esercito russo, i Boy Scouts of America e altre organizzazioni militari e para-militari per dare ai membri un emblema fisico per mostrare i risultati raggiunti.
Mentre i badge fisici sono in uso da centinaia di anni, l'idea dei badge digitali è uno sviluppo relativamente recente, determinato in gran parte dal processo di gamification che ha investito il settore dei servizi, ridefinendo i rapporti tra i produttori di contenuti (videogiochi, editori, siti web, etc.) e i loro utenti. Nel corso degli ultimi decenni, soprattutto a seguito della diffusione di Internet e del Web, sono stati utilizzati da organizzazioni come Foursquare e Huffington Post per premiare utenti per l'esecuzione di determinati compiti. Nel 2005, Microsoft ha introdotto il sistema Gamerscore per Xbox 360, considerato l'implementazione originale di un sistema di successo: tale sistema prevede, tra le altre cose, l'assegnazione di una serie di achievement - specifici per ciascun gioco o contenuto della console - che il sistema ha la possibilità di assegnare a ciascun giocatore a seguito del conseguimento di un determinato obiettivo.
Secondo Shields & Chugh, i badge digitali stanno rapidamente diventando un modo appropriato, facile ed efficiente per educatori, gruppi di comunità e altre organizzazioni professionali di esibire e premiare i partecipanti per le competenze acquisite nello sviluppo professionale o nell'apprendimento formale e informale.
Dall'achievement alla certificazione
All'inizio del 2010, il fornitore di servizi di badge digitali Basno ha lanciato la prima piattaforma che ha consentito agli utenti di creare e collezionare badge relativi al conseguimento di obiettivi reali, come la corsa alla ING New York City Marathon (la famosa Maratona di New York) del 2011: un segnale molto forte che certifica il passaggio dalla concezione del badge come un traguardo di gioco al suo utilizzo come certificazione di un'esperienza realmente vissuta.
Come si può facilmente immaginare, il passaggio dall'esperienza all'apprendimento è stato breve: nel settembre 2011, la segretaria alla Pubblica Istruzione degli Stati Uniti, Arne Duncan, ha annunciato il lancio dei badge della Fondazione HASTAC / MacArthur per il concorso per l'apprendimento permanente. Finanziato dalla Fondazione MacArthur , con il supporto aggiuntivo della Gates Foundation, HASTAC gestisce i badge per il concorso per l'apprendimento permanente, che ha assegnato fondi a trenta organizzazioni nel marzo 2012.
La situazione attuale
A partire dal 2012 la diffusione dei badge digitali è stata costante, anche grazie all'arrivo di diverse piattaforme che hanno permesso ad aziende, enti e organizzazioni di qualsivoglia tipo di creare il proprio portfolio di badge digitali assegnabili ai loro dipendenti, clienti e collaboratori per certificare la loro partecipazione a corsi, seminari, meeting e workshop. Tra queste, vale la pena ricordare Badgr.com, una delle piattaformi più diffuse e semplici da utilizzare per la creazione e l'emissione di badge virtuali, nonché completamente open-source.
Ovviamente, non sono mancati tentativi di sfruttare la componente "motivazionale" insita nei badge digitali per ottenere risultati misurabili in termini di business, come ad esempio l'incremento della produttività aziendale: un obiettivo che ha finito per dare alla luce una intera categoria di servizi, come Orcaso.io e GetBadges, che si concentrano proprio su questo aspetto, fornendo funzionalità di gamification non soltanto direttamente alle aziende, ma anche ai prodotti e servizi di terze parti di CRM e/o al project management (Trello, Jira, etc.).
Lo standard Open Badge
Nel 2011 Mozilla, la nota community di software libero nata nel 1998 dalle ceneri di Netscape Communications e creatrice del browser web Firefox e del client di posta elettronica Thunderbird, ha dato luce al progetto Mozilla Open Badges: si tratta di un modello infrastrutturale (Open Badge Infrastructure o OBI) pensato appositamente per il rilascio badge digitali che consentano di riconoscere le competenze di chi li riceve e, al tempo stesso, garantire la tracciabilità di chi li emette. L'infrastruttura è stata disegnata in modo aperto, consentendo così a qualsiasi piattaforma di implementare lo standard e fornire quindi servizi di emissione di Open Badge.
Gli Open Badge sono dunque indicatori digitali che certificano le conoscenze disciplinari, abilità personali (soft skills) e competenze tecniche acquisite. Sono costituiti da una parte grafica, una immagine distintiva, e da una serie di metadati: questi ultimi consentono di verificare l'assegnazione del badge e di accedere a tutti i contenuti descrittivi: competenza acquisita o un’abilità o un obiettivo raggiunto, il metodo utilizzato per verificarla, l’indicazione di chi l’ha rilasciata e l’identità di chi l’ha ottenuta, etc.
Tutte le informazioni contenute all'interno del badge possono essere visualizzate in formato leggibile attraverso una URL univoca, solitamente comunicata all'interno della e-mail che attesta l'avvenuta emissione del badge, che consente di accedere alla pagina web dedicata al badge stesso sulla piattaforma utilizzata per l'emissione (badgr.com, bestr.it o altre). In tal modo, oltre ad essere garantito dall’ente che lo eroga, il badge è anche internamente verificabile in tutte le sue informazioni.
Chi può rilasciare un Open Badge?
Gli Open Badge possono essere rilasciati da qualsiasi azienda, associazione, organizzazione, ente o persona fisica: l'assegnazione di un badge digitale è un atto di fiducia con cui il soggetto emittente (issuer) dichiara che il destinatario (learner) ha partecipato a un corso di formazione, preso parte a un'iniziativa formativa o sviluppato una competenza: i dettagli dell'esperienza vengono normalmente descritti all'interno del badge stesso e accessibili/verificabili secondo le modalità descritte nel paragrafo precedente.
I badge rilasciati sono garantiti dall'ente o società che li eroga e riconosciuti a livello internazionale: possono essere usati nei curricula elettronici e sui social network per comunicare in modo sintetico, rapido e credibile che cosa si è appreso, in che modo lo si è appreso e con quali risultati ai datori di lavoro di tutto il mondo. Le organizzazioni assegnano Badge (invece di attestati di partecipazione o titoli di studio) per dare evidenza di singole qualità o esperienze, che la persona può poi raggruppare e presentare costruendo la propria personale narrazione del proprio profilo professionale.
Riferimenti Utili
- https://openbadges.org/ - Open Badge Project
- http://openbadges.it/ - Comunità italiana sugli OpenBadges.
Conclusioni
Per il momento è tutto: ci auguriamo che questa panoramica possa essere utile a quanti erano alla ricerca di maggiori informazioni sul mondo degli Open Badge.
Se siete alla ricerca di corsi di formazione che rilascino attestati virtuali in standard open badge, vi suggeriamo di dare un'occhiata ai nostri corsi di formazione IT, che prevedono proprio l'emissione di un open badge al loro completamento.