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In questo articolo faremo del nostro meglio per introdurre il concetto di open data, cominciando dalla loro definizione e proseguendo con una panoramica sui principali riferimenti normativi in vigore in Italia e nei vari paesi del mondo.
Gli open data sono dati liberamente accessibili a tutti, fatto salvo il rispetto di eventuali restrizioni come l'obbligo di citare la fonte o di mantenere la banca dati sempre aperta. La definizione esatta è data dalla Open Knowledge Foundation, in base alla quale «un contenuto o un dato si definisce aperto se chiunque è in grado di utilizzarlo, riutilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo, alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo».
Open Data e Open Government
L'open data costituisce un ruolo chiave all’interno della disciplina dell'open government, un approccio che prevede l’apertura ai cittadini della P.A. sia in termini di trasparenza amministrativa che di partecipazione diretta al processo decisionale, secondo un’etica chiaramente riconducibile al paradigma “open” nelle sue tre declinazioni principali (open source, open access, open content). Gli open data sono fondamentali per il data journalism, o giornalismo di precisione, in quanto consentono di comprovare in modo oggettivo eventuali pubblicazioni, studi o ricerche basate sull’analisi dei dati (data-driven analysis).
Open Data in Italia
Il governo italiano supporta e favorisce la diffusione dell'approccio open data all'interno delle istituzioni promuovendo la cultura della trasparenza nella pubblica amministrazione e aderendo ai principi dell’Open Government Partnership (OGP), un’iniziativa internazionale che mira a ottenere impegni concreti dai governi in termini di promozione della trasparenza, sostegno alla partecipazione civica, lotta alla corruzione e diffusione di nuove tecnologie a sostegno dell’innovazione: l’OGP, lanciato nel settembre 2011, conta ad oggi oltre 70 paesi membri.
Il centro di competenza nazionale sul tema open data è l’Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), nell’ambito delle previsioni normative contenute nel Codice dell’Amministrazione Digitale e nelle norme di recepimento della direttiva PSI (Public Sector Information Directive, EU 2019/1024), nota in precedenza come Open Data Directive ed entrata in vigore il 16 luglio del 2019.
Caratteristiche degli Open Data
I dati di tipo aperto, secondo il Codice dell'Ammiinstrazione Digitale, presentano le seguenti caratteristiche:
- sono disponibili con una licenza o una previsione normativa che ne permetta l’utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali, in formato disaggregato;
- sono accessibili attraverso le tecnologie digitali, comprese le reti telematiche pubbliche e private, in formati aperti e provvisti dei relativi metadati;
- sono resi disponibili gratuitamente attraverso le tecnologie digitali (di cui al punto 2), oppure sono resi disponibili ai costi marginali sostenuti per la loro riproduzione e divulgazione (salvo quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36).
Agenzia per l'Italia Digitale
In tale contesto applicativo, l'Agenzia dell'Italia Digitale (AgID) gioca un ruolo chiave all'interno della pubblica amministrazione Italiana in materia di recepimento delle direttive dell'OGP attraverso le seguenti attività:
- gestisce il catalogo nazionale dei dati di tipo aperto attraverso il portale https://dati.gov.it (realizzato su piattaforma CKAN sviluppata da OKF) quale strumento di riferimento per la ricerca dei dataset resi disponibili dalle amministrazioni.
- promuove le politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico nazionale
- promuove la cultura dei dati aperti mediante seminari online, gratuiti e aperti a tutti
- elabora linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo
- definisce standard per la meta-datazione conformi a quelli europei.
Dati strutturati e semi-strutturati
I dati presenti sul portale dati.gov.it sono disponibili in vari formati strutturati e semistrutturati, tra cui: PDF, HTML, RDF, CSV, XML, JSON, ODS.
- I dati strutturati sono quelli immagazzinati all'interno di un database e organizzati attraverso una struttura dati (Data Model) provvista di schemi e tabelle aventi formato predeterminato.
- I dati semistrutturati sono conservati in strutture diverse da un database, ma contengono etichette o altri marcatori che consentono di separare gli elementi semantici e rafforzare le gerarchie di record e/o campi all'interno del dato: sono anche noti come dati senza schema o dati con struttura autodescritta. XLS/XLSX, XML, JSON, EDI sono alcuni esempi di formati che contengono dati semistrutturati.
Principi chiave
A prescindere dalla tipologia di formato utilizzato, è previsto che i dati pubblicati in formato open rispettino i seguenti principi chiave:
- Completezza
- Accuratezza (sintattica e semantica)
- Coerenza
- Attualità (intesa come tempestività di aggiornamento)
Conclusioni
Per il momento è tutto: ci auguriamo che questo approfondimento possa essere utile a quanti cercavano informazioni sui dati aperti, sulle loro modalità di fruizione e sull'organizzazione che promuove la loro diffusione e utilizzo in Italia e nel mondo.